critica

RENEE (RENATA SPURIA): SOTTO LA SUPERFICIE VISIBILE

Renèe un’artista dalla forte personalità assolutamente non inseribile in alcuna delle correnti, o sottocorrenti, che oggi tentano di differenziare e contraddistinguere il campo della pittura.
Ella è un’astratta/informale, di marca espressionista, per scelta propria, per sentimento intenso, per cultura e formazione, per la necessità, l’esigenza, l’urgenza di considerare la pittura non come mero mezzo espressivo e di comunicazione, ma come centro di un universo, di un mondo, di un sentire che la vede come protagonista assoluta.
I suoi quadri sembrano costruiti avendo sempre presente l’esito e l’effetto finale, che risultano sempre convincenti in quasi tutte le situazioni e con qualsiasi tematica o soggetto ella intenda confrontarsi, misurarsi, contrapporsi; anche perché a dominare la sapienza tecnica e la capacità realizzativa, assolutamente non comuni, c’è sempre, insieme al piacere di dipingere, anche un notevole e significante sottinteso umano, culturale, ideologico, artistico.

La pittura della nostra Renèe potrebbe apparire, ad un osservatore superficiale e poco attento, come un abile esercizio.
Niente di falso e di più miope in quanto l’arte della pittrice siciliana è assolutamente viva e complessa, piena di stimoli, di sensazioni, di valenze, di richiami, di sottili allusioni, di presenze/assenze misteriose e, a volte, inquietanti che è giusto ricercare di individuare, di far catturare all’occhio, di far indagare alla mente, di far percepire dal cuore, per poterla godere appieno.

Il dipingere per Renèe è come voler seguire una realtà che è trasmutante, velata, incerta, una realtà quasi fugacemente intravista se non addirittura intuita o presentita e mai oggettivamente afferrata o afferrabile.
E’ questa una pittura che non ha più né referenti oggettivi, né facili e accattivanti inclinazioni narrative, parlando unicamente con se stessa in una continua ricerca di una sorta di alfabeto misterioso del quale abbiamo smarrito la compiutezza della sua sostanza, ma del quale, però abbiamo serbato l’armonia inafferrabile ed arcana.
Tutto ciò viene reso dall’artista con sottile gioco di interventi coloristici, a volte compatti, a volte sfrangiati, a volte vaporosi, a volte più intensi che danno alla intera composizione una personale fluidità, al punto che l’effetto prodotto da questi “ammassi” di colore, librati nello spazio della tela, crea un insieme elegante e armonico dove tutto risulta essere pervaso da una sorta di sottesa dimensione onirica e sognante, e da un dinamismo capace di avvolgere l’osservatore facendolo precipitare nel mondo proposto dall’artista in un rapporto tra il reale e l’opera d’arte che diviene sinonimo di creazione, come scriveva nei “Diari” Paul Klee: “La creazione vive come genesi sotto la superficie visibile dell’opera.”

In quest’ottica il quadro diviene come un filtro attraverso il quale si depositano tutte le inquietudini quotidiane per proiettarsi, poi, nei regni della creatività dai confini assolutamente liberi e mai definibili e tracciabili.
Ma il quadro è anche il risultato del messaggio interiore di Renèe, un’artista che vuole indagare oltre la dimensione del reale e del vissuto quotidiano per arrivare all’essenza, alla spiritualità del suo sentire.
In tal senso Renèe da prova di essere, oltre che brava pittrice, anche ottima artista proprio per la capacità che ha di scrutare, in silenzio ed umiltà, le infinite possibilità che la sua creatività, la sua umanità, la sua profonda umanità, la sua profonda sensibilità le offrono per presentarci, suggerirci delle immagini che hanno in loro la capacità, la possibilità, l’opportunità di impensati, inimmaginati e non comuni sviluppi.

LUCIANO LEPRI

Sciogliersi nelle note del tempo – l’ inconscio riemerge quando le ragioni dell’ anima valgono più della mente.
Le parole della pittura di Renata Spuria sembra vogliano dirci: Ulisse non è tornato nelle note dal tappeto di Penelope; il colore confessa l’ attesa.
L’ uguale e il diverso si con-formano, nessuna porta né per entrare né per uscire… Il fondale è liquido – cancellato.
L’ emozione tende ad aggrapparsi attraverso la diversità delle tinte; uno giallo, uno blu, uno rosso, uno marrone e così via uno dopo l’ altro – tutti uguali nella loro diversità, come mattoni di ritratti per le ore del tempo.
Ulisse non è tornato… e di quel sogno solo un gioco, come una preghiera.

UMBERTO PETTINICCHIO

Dalle setole del sapiente e valente pennello di Renée i colori, talvolta mescolati ma mai spenti ed altre volte puri e sempre vivi, prorompono inconsci ed inventano sogni, sentimenti ed emozioni amalgamandosi con il desiderio, mai celato, di volere vivere oltre la vita alla ricerca del vero volto dell’ amore attraverso l’ esplorazione ispirata dal Puntinismo, dall’ Informale, dal Cubismo e dal Futurismo nonché dall’ inconsapevole idealizzazione della bellezza e dell’ armonia.

GIORGIO PALUMBI

Stai donando il tuo arcobaleno d’ amore… Che il tuo cuore oggi, sia pieno di tutti i colori del mondo che tornano a te.

FRANCESCA ROMANA COLUZZI

La pittura di Renée è una pittura che non mutua nulla da nessuno, che nasce creativa e spontanea, frutto di un sentire e di una poetica che è strettamente personale e che si evidenzia, materializzandosi, in ardite composizioni pittoriche dove il gusto sembra solleticare l’immagine con l’impulso dell’animo, facendo vivere in stretta ed inscindibile simbiosi la vaghezza con la forma, l’ignoto con la realtà, il conosciuto con l’allusivo, in un motivo d’arte che non vuole fermarsi al riduttivo dell’interpretazione strettamente simbolica, ma che amplifica il suo essere, tramite le immagini che generano energia, in mondi che travalicano il reale, il vissuto, il quotidiano, ci trasportano nell’ineffabile e, tutto da esplorare, mondo dell’inconscio e della sua poesia.
Dicembre 2009,

LUCIANO LEPRI

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